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22-02-2017 15:01:50 Ettore Randazzo nel ricordo di Roberto Bruni

I penalisti piangono la morte di Ettore Randazzo, già Presidente dell’Unione delle Camere Penali Italiane. Piangiamo certo la prematura perdita di un grande avvocato, ma Ettore era qualcosa di più e di speciale: incarnava lo spirito della nostra Unione.
Ha speso la sua vita nella affermazione e nella difesa della cultura del giusto processo, rivendicando un ruolo forte della difesa di cui aveva una concezione “alta”: per questo voleva avvocati bravi, autorevoli e credibili. E’ stato quindi uno dei primi, anzi forse il primo, a comprendere l’importanza fondamentale della deontologia forense, da un lato, e della tecnica del penalista, quella che si impara non nelle aule universitarie, ma in quelle di giustizia, dall’altro, e si dedicò quindi, con tutte le sue forze, alla vita associativa ed alla fondazione ed alla promozione di scuole che formassero giovani generazioni di avvocati deontologicamente e tecnicamente preparati. Ettore era davvero instancabile nel promuovere convegni, nel parteciparvi, nello scrivere in quel suo stile arguto e piacevolissimo, animato come era da una sorta di “sacro fuoco”.
Siciliano fiero ed ironico (l’ironia affiorava spesso nella sua oratoria immaginifica ed affascinante), Ettore era un uomo integro e leale, senza cedimenti nella difesa dei valori in cui credeva, insomma, quello che in altri tempi si definiva un vero galantuomo, ma era anche di una rara gentilezza d’animo ed un amico attento e premuroso. Sapeva ascoltare: ne sono stato testimone quando mi fece l’onore di chiamarmi nella Giunta da lui presieduta; sapeva infatti individuare la linea politica da tenere non imponendola, ma sentendo l’opinione di tutti.
Personalmente, sono orgoglioso di avere goduto della sua amicizia, della sua stima e della sua fiducia, anche se ho un rammarico; quello, essendo entrambi riservati, di non avergli mai detto quanto lo ammirassi e quanto gli volessi bene.
Ciao, Ettore. Ti promettiamo di non dimenticare il Tuo esempio ed i Tuoi insegnamenti. Te lo dobbiamo.
Roberto Bruni