Camere Penali Lombardia Ovest

Madri per sempre (e ovunque, anche in carcere)
Le parole dell’”Ave Maria” di Fabrizio De André sono risuonate domenica 14 maggio nel teatro della Casa circondariale di Bergamo per voce del consigliere regionale Matteo Piloni, che le ha evocate incontrando le detenute insieme alla collega Miriam Cominelli, nell’ambito della campagna Madri Fuori promossa della Società della Ragione, con l’adesione della Camera Penale della Lombardia Orientale. Abbiamo voluto organizzare un momento di riflessione sulla detenzione delle donne nel giorno della festa della mamma, con una nostra delegazione che ha dato ascolto alle detenute in un momento di particolare preoccupazione: ai problemi strutturali (carenza di alloggi per le misure alternative, lungaggini dei procedimenti per la loro concessione) si è sommata ultimamente l’idea avanzata in Parlamento dal senatore Cirielli di privare le madri condannate della responsabilità genitoriale sui figli. Idea aberrante, perché presume che necessariamente la donna che ha commesso un reato sia una cattiva madre; e perché vuole togliere alle donne ciò che più di tutto è speranza di futuro e motivo di cambiamento: i figli. Presenti il sindaco Giorgio Gori, che ha aderito con convinzione all’iniziativa, la presidente del Tribunale di Sorveglianza distrettuale Monica Cali, l’Università con la prof. Anna Lorenzetti, la Garante dei diritti dei detenuti Valentina Lanfranchi, si è ragionato di pena e di futuro, dei bambini che in Italia ancora oggi vivono in carcere con le madri, di Costituzione e dei diritti negati a queste donne, “madri per sempre nella stagione che stagioni non sente”, come cantava De André.