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17-03-2014 23:16:02 Solidarietà al collega francese Thierry Herzog

Thierry Herzog, avvocato francese, difensore di Nicholas Sarkozy, dopo essere stato intercettato per quasi un anno nelle sue conversazioni con il proprio assistito, è stato un bel giorno prelevato a casa e sottoposto ad un lungo interrogatorio. Anche il suo studio ed il suo domicilio, oltre alla sua libertà personale, sono stati violati e sottoposti a perquisizione. Il tutto durante una massiccia operazione di polizia dei primi giorni di marzo, in quella che lo stesso avvocato ha poi definito come una operazione meramente politica. In breve si può dire che Sarkozy era intercettato ed ogni conversazione con il suo legale è stata registrata (ed in seguito data alla stampa). L'affaire ha suscitato molto scalpore in Francia ma la preoccupazione per le garanzia della difesa non deve limitarsi a quel paese. Anche da noi casi consimili si son già verificati.
Per questa ragione gli avvocati francesi si sono mobilitati.
In particolare, attraverso l'Union des Avocats Européennes, per voce di Luc-Philippe Febbraro, si sollecita un moto di solidarietà, nell'interesse delle garanzie difensive di ogni persona sottoposta ad indagini.
Su sollecitazione lombarda, anche la Giunta dell'Unione Camere Penali aderisce alla protesta e sostiene le ragioni del difensore (nellla sezione documenti troverete la lettera che la giunta ha scritto)

Sergio Genovesi, presidente della Camera penale della Lombardia orientale, esprime con le seguenti parole la propria solidarietà e quella della Camera penale al collega Luc-Philippe Febbraro:


Caro Collega,

la Camera Penale della Lombardia Orientale, che riunisce gli Avvocati penalisti del distretto della Corte d’Appello di Brescia, ha pienamente condiviso l’appello alla solidarietà in favore del Collega Thierry Herzog ricevuto Tuo tramite dall’Avv. Alberto Scapaticci.
La battaglia per la salvaguardia della libertà del difensore resterà sempre al primo posto negli impegni della Unione delle Camere Penali Italiane cioè dell’Associazione alla quale apparteniamo.
Un processo penale che vede condizionato l’esercizio del diritto di difesa, in ogni sua espressione a cominciare dal segreto professionale, non è degno né dei Paesi a Costituzione democratica come i nostri né dell’Europa della C.E.D.U. che ci ha riuniti.
Non c’è molto da aggiungere se non unirci alla protesta più forte, che parte proprio dall’abbraccio a Thierry Herzog. Contro l’uso prepotente e spregiudicato del “potere giudiziario” siamo tutti al suo fianco, come uomini, per di più avvocati, liberi, autonomi ed indipendenti.
Una forte stretta di mano

IL PRESIDENTE
(Avv. Sergio Genovesi)