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11-02-2024 22:10:05 L'inaugurazione dell'anno giudiziario degli avvocati

Terminata la manifestazione annuale, pubblichiamo una breve riflessione del nostro presidente, Maria Luisa Crotti.

Due giorni romani per l'inaugurazione dell'anno giudiziario dei penalisti italiani confermano che la politica giudiziaria di questo Paese ha come unico parametro il consenso pubblico costruito sull'immagine mediatica di una società insicura e in pericolo, fotografia scattata falsando la realtà e passando sopra a tutto e tutti senza alcuno scrupolo per la sofferenza umana, i diritti fondamentali e i principi costituzionali.
IL PROCESSO COME OSTACOLO E IL CARCERE COME DESTINO era il tema. La realtà è chiara, trasparente ed evidente. I numeri del carcere una tragedia. 17 suicidi dall'inizio dell'anno, 2 a settimana, l'ultimo a Marassi stamattina. Le cause note a tutti e ribadite chiaramente nelle tavole rotonde: eticizzazione del rimprovero, diritto penale del nemico, brandito come minaccia arcaica avendo perso il carattere liberale che lo poneva come scudo al potere coercitivo dello Stato. Una legislazione fabbrica dei reati che crea emozioni nelle persone, paura, rabbia, odio, tacendo la verità di un Paese che nei numeri è il più sicuro d'Europa e che vede i reati in calo così come le notizie stesse di reato, sotto del 30%. Rapine in calo del 48% furti in casa o di auto - 30%. Intanto si legifera spasmodicamente nell'unica direzione delle manette facili che assicurano consenso a buon mercato. Si alzano le pene a costo 0 ma non si fa prevenzione e non si spende in recupero e rieducazione. E così nel 1990 erano più di 3000 gli omicidi e 25000 i detenuti, ora 300 gli omicidi e 60000 i detenuti. A breve la nuova Torreggiani e l'ennesima condanna dell'Italia; "il carcere è luogo di umiliazione della dignità umana" (prof. Giostra), è "assillante urgenza" (presidente Mattarella), è incompatibile con un Paese democratico.
"BISOGNA ARRESTARE IL CARCERE" (cappellano di Poggioreale). A fonte di queste grida unanimi che chiedono di provvedere adesso, subito perché non c'è più tempo, il ministro Nordio e il sottosegretario Ostellari rispondono il primo, che la situazione non l'ha creata questo governo, cosa inaccettabile che ricorda la levatura morale della maestra della piccola alunna Liliana Segre, cui il papà della senatrice, dopo l'espulsione della piccola da scuola, aveva chiesto di parlare e spiegare alla bambina perché era stata esclusa dalle lezioni. Ricorda quella frase di totale, criminale indifferenza: "le leggi razziali non le ho mica fatte io". Ma un pompiere arrivato sul luogo dell'incendio si chiama fuori perché non l'ha appiccato??? E che dire del sottosegretario Ostellari che contro ogni evidenza assume che il Decreto Caivano è proprio finalizzato a prevenire ed escludere il carcere quando in carcere quelle norme ci mandano i minori?
Devo dire che tutto l'insieme mi ha demoralizzato e sebbene io sia una persona reattiva e positiva, di primo acchito ho perso la speranza, la voglia, la forza, la capacità di reagire di fronte ad un tale sconfortante panorama. Poi l'intervento del presidente UCPI Petrelli al termine dei lavori: trovate il link sul sito e vi invito ad ascoltare per capire e farvi una opinione libera e consapevole. Il presidente Petrelli ci ha richiamato tutti, nessuno escluso, all'impegno che deriva dalla funzione di avvocato e al senso di solidarietà umana che non può lasciarci indifferenti a ciò che accade. Ognuno si assuma la sua responsabilità, ognuno farà il conto con la sua dignità e la sua coscienza. In fondo Sciascia lo aveva ben detto: "ci sono gli uomini, i mezz'uomini, gli ominicchi e i quaquaraqua", coloro che continuano il loro ballo in maschera costi quel che costi. Io so cosa voglio e devo fare e per quanto possiamo, le camere penali andranno sempre ostinatamente in senso contrario a tutto ciò che non risponde ai principi e saranno a fianco di chi è vittima di ingiustizia da chiunque provenga.