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28-08-2014 17:25:53 La Riforma penale Renzi nella nota della "nostra" Maria Luisa Crotti

Qualche notizia e qualche spunto sulla cosidetta “Riforma penale Renzi”.

Mala tempora currunt, purtroppo! Le indiscrezioni uscite dall’incontro di Valerio Spigarelli con il Ministro Orlando, circa i contenuti della presunta e sbandierata “riforma della giustizia”, non fanno certo ben sperare: da tempo siamo stati allertati e ci siamo mobilitati contro interventi legislativi e prassi distorsive che limitano fortemente e tendono ad escludere garanzie e diritti difensivi, spingendo verso una giustizia autoritaria ed una totale revisione del c.p.p. e del processo, in senso opposto all’idea ispiratrice.
Non serve dire a voi che si può parlare di Riforme solo quando si è di fronte a provvedimenti organici e strutturali e, per quanto riguarda la Giustizia, di natura costituzionale, tutte caratteristiche che sono mancate sempre nei provvedimenti sinora assunti dal legislatore e che difetteranno anche in quelli che l’attuale Governo si appresta a varare.
Se le indiscrezioni non verranno smentite dai fatti e dalle dinamiche all’interno della maggioranza, ci aspetta un autunno caldissimo di protesta a suon di astensioni perché certo non possiamo far passare nel silenzio la surrettizia inammissibilità de plano dell’appello, cosa che si nasconde, neanche troppo bene, tra le righe dell’introducenda impugnazione per ipotesi tipizzate.
Peraltro, sarà interessante leggere la norma, considerato che già ora l’appello è una impugnazione “specifica”, che si muove a capi “specifici” della Sentenza di primo grado e per motivi “specifici”. E’ ovvio dunque, che non alla specificità si tende e si pensa, ma all’eliminazione “per inammissibilità “ del giudizio di II grado, limitando la valutazione critica delle prove.
Ed è altrettanto ovvio che ciò non è barattabile o accettabile in cambio della reintroduzione del concordato in appello e dell’abbandono, che pare acquisito, dell’ipotesi di abolizione del divieto di reformatio in peius.
Allo stesso modo, non è proprio pensabile che, in cambio dell’introduzione della responsabilità civile dei magistrati (che pare cosa fatta e che sarebbe una grande vittoria di UCPI e dei radicali) si possano accettare norme sulla prescrizione come quelle che vengono prospettate.
Ed infatti, se da una parte sembra abbandonato (salvo ripensamenti dell’ultima ora) l’allungamento generalizzato ad 8 anni della prescrizione ordinaria, dall’altra si introduce una sospensione di 2 anni per l’appello e di 1 anno per la Cassazione, senza neppure curarsi di eliminare i regimi speciali (doppio binario e reati colposi, ad es.) né le ipotesi di interruzione già esistenti e senza introdurre alcun controllo giurisdizionale sui tempi di esercizio dell’azione penale da parte dei PM. E transeat se è evidente che la quasi totalità, o quantomeno la gran parte delle prescrizioni, matura in fase di indagine e se, per ovviarvi, le Procure ricorrono alle ritardate iscrizioni.
Peraltro, il Ministro ed i suoi consulenti ispiratori (Carcano), dovrebbero dirci anche una sola attività difensiva che possa comportare una dilazione senza annessa interruzione del corso della prescrizione, altrimenti siamo al livello delle chiacchiere da bar, altro che “atti dilatori degli avvocati”!
Oltre tutto, se dopo una sentenza di riforma con assoluzione in appello, l’anno di sospensione per la Cassazione non si deve computare, come pare sia stato disposto, io mi chiedo : perché mai e quando mai un Giudice dovrebbe assolvere, specialmente se saranno stati sforati in appello i tempi di sospensione della prescrizione e, dunque, assolvendo si esporrebbe ad una sanzione disciplinare?
Ma ancora, altra grave lesione del diritto di difesa che grida vendetta è la limitazione del Ricorso in cassazione per la sola violazione di legge, nel caso di doppia conforme di condanna. La Commissione Canzio, di cui UCPI è stata protagonista, effettivamente aveva fatto questa ipotesi ma non a caso per la sola doppia conforme di assoluzione, non certo di condanna e questo perché con un doppia conforme di assoluzione sussisteva insuperabile la questione del ragionevole dubbio.
Eppure, forse qualche luce c’è in questo buio baratro in cui sembra saremo tutti inghiottiti. A parte la responsabilità civile ed il reintrodotto concordato in appello, pare infatti che altri punti del c.p.p. saranno ritoccati.
- In primis: udienza preliminare. Dovrebbe finire l’integrazione probatoria in malus del GUP e si potrà impugnare avanti la Corte d’Appello.
- Patteggiamento: due le forme previste. 1) ordinario: fino a 3 anni di pena complessiva, con estinzione del reato. 2) straordinario: fino a 8 anni di pena concordata, con dichiarazione di colpevolezza ed “effetti collaterali” civili, amministrativi etc.
- Forme di estinzione del reato e del processo: previste a fronte di condotte riparatorie e con previsione di dilazioni nel tempo.
- Riesame: solo la difesa potrà chiedere lo slittamento dell’udienza del riesame.
- Sentenza: non sono stati allungati, come richiesto da ANM, i tempi di deposito delle motivazioni.
Questo è il quadro, secondo le indiscrezioni, ora attendiamo il testo definitivo e le eventuali sorprese (speriamo solo positive!) e poi, come sempre, toccherà a noi rispondere e provare a cambiare le cose che non ci piacciono. Certamente lo faremo con forti e furiose astensioni e vibranti proteste ma dovremo anche sforzarci di continuare a lavorare per proporre, coinvolgere, spiegare, convincere a tutto campo e dunque nei confronti della politica, della magistratura, della dottrina, dei media ma anche nella società, nelle scuole, tra le associazioni, in tutti gli ambiti ove sara’ possibile spiegare il senso delle nostre ragioni e delle nostre proteste e provare a creare un humus culturale diverso e più adatto e pronto a recepire i nostri argomenti. Insomma dobbiamo continuare a costruire un clima di fiducia rispetto agli avvocati, che ci permetta di far passare ed accogliere anche dalla politica le nostre proposte.
Questo almeno è il mio pensiero: credo infatti che su alcune questioni non si possa mediare ma credo anche che, dopo una dura protesta, dovrà seguire, ancor più forte e convinto, il tempo del confronto aperto a tutti e della proposta seria e sensata senza preclusioni aprioristiche né rispetto ai temi, né rispetto agli interlocutori.
Infine volevo dirvi che, con questa mia breve nota, vorrei inaugurare un metodo: vorrei fornirvi informazioni tempestive e, per quanto possibile, puntuali; vorrei offrirvi degli spunti e stimolare i vostri interventi, perché possiate ipotizzare e suggerire percorsi, soluzioni e proposte, direttamente alla Giunta. Mi piacerebbe che questo diventasse “il metodo” da seguire in futuro qualora Toto’ Scuto fosse eletto Presidente di UCPI ed io facessi quindi parte della nuova Giunta.
La mia candidatura infatti non è personale; io non l’ho mai intesa in questo modo ma come la candidatura della CPLO e di un gruppo solido, efficiente ed efficace quale è il suo direttivo. La mia candidatura nasce da CPLO e nella distrettuale si muove; in altre parole, se fossi eletta vorrei essere la voce in Giunta di tutti voi, di questa CP ricca di personalità vivaci ed intelligenze acute, brillanti, propositive, serie, critiche e controcorrente.
Solo così avrebbe senso il mio impegno e la mia partecipazione alla Giunta Scuto.
I temi abbozzati in questa mia nota saranno gli argomenti del Congresso, i punti caldi del programma elettorale, e su questi temi vorrei inaugurare il metodo di cui vi parlavo e dunque ascoltare il vostro pensiero ed il vostro parere, come faro’ sempre in futuro se saremo eletti.
Aspetto di leggervi quindi.
Buon lavoro a tutti.
Maria Luisa