23-09-2014 18:33:26 Morto un re... …il XV Congresso ordinario di Venezia ha eletto il nuovo Presidente e la sua Giunta. A Valerio Spigarelli di Roma succede Beniamino Migliucci di Bolzano. Ha perso Salvatore Scuto di Milano e con lui la nostra Maria Luisa Crotti, indicata come componente della sua Giunta.«Questi sono i Congressi» mi ha detto Oreste Dominioni, commentando il risultato a caldo cioè la sconfitta della linea prescelta (tutti i 12 delegati della nostra Camera penale erano a favore di Scuto).E’stato un Congresso a due volti. Nella prima giornata si è toccata con mano l’unanimità dei consensi riservata ai risultati del quadriennio capitanato da Valerio Spigarelli. Addirittura il confronto di fine giornata, sostenuto da Spigarelli con il ministro Andrea Orlando, ha trascinato all’entusiasmo. Pareva toccato il vertice della positività dell’interlocuzione politica e dell’autorevolezza conquistata dall’Unione delle Camere Penali Italiane.La seconda giornata è iniziata con il confronto tra i due candidati. Francamente mi è parsa “vincente†la relazione programmatica di Scuto, perché incisiva nel passare dall’analisi alla proposta: non basta lamentarsi e dire che bisogna fare di più, occorre stabilire con lucidità perché ed in quale modo. Così alcuni riferimenti, come quelli sul ruolo degli avvocati delle Camere penali nella società , sul tipo di linguaggio da usare ad esempio nelle scuole, sull’attenzione attiva da rivolgere ai Consigli Giudiziari, sul ruolo dell’Unione a Strasburgo e così via, mi sono sembrati un serio tentativo di indicare vie da percorrere, dando per scontato che gli obiettivi come i problemi sono patrimonio comune.Il dibattito successivo ha offerto, in qualche misura, lo specchio di quello che siamo nelle realtà territoriali: mi è parso meno positivo ed ha evidenziato con le indicazioni di voto partigianerie il più spesso distoniche rispetto ai contenuti.Personalmente mi ha colpito in negativo la contraddittorietà tra gli entusiasmi della prima giornata e le sostanziali critiche (contro la continuità ) della seconda giornata.Fatto si è che abbiamo il nuovo re, eletto con una buona maggioranza (57%), al quale guardiamo con la fiducia suggerita dalla storia dell’Unione delle Camere Penali Italiane e dalla indubbia esperienza che ha maturato nei tanti anni di impegno a livello direzionale. Così deve essere e mi sento di stringere la mano con convinzione a Beniamino, rinnovando l’augurio della continuità .Sul piano elettorale il Congresso ci ha detto della insofferenza delle Camere penali nei confronti della Lombardia o meglio del preteso asse preferenziale Roma-Milano. In questo senso le Camere del sud, alleate in particolare al Piemonte (di lì si passa per l’Unità d’Italia!), hanno battuto un colpo. Non si può che rispettarlo, prendendone atto. Cambieranno i protagonisti, sperabilmente non la linea del cresciuto peso politico dell’Unione.Non è tempo di malinconie, tanto più da un pulpito come il mio. Qualche ringraziamento in casa nostra (per non dimenticare) è però dovuto.A Roberto Bruni per primo, perché il Centro Studi “Aldo Marongiu†ha avuto nell’avv. Bruni di Bergamo il responsabile di un gruppo di lavoro riconosciuto fondamentale per autorevolezza e dedizione: un esempio di sapienza e di saggezza. Grazie Roberto, sei stato impagabile e la Tua Camera Penale ne è orgogliosa.A Maria Luisa Crotti, intelligente soldatino d’acciaio, perché non ha sprecato certo i tanti mesi di frenetico lavoro sul programma di Salvatore Scuto, sui confronti con tutte le realtà territoriali delle Camere Penali Italiane, sulle costanti relazioni con la Camera Penale della Lombardia Orientale. Grazie Maria Luisa, ci consola ampiamente l’idea che continuerai ad offrire il Tuo contributo nel nostro Consiglio direttivo.Queste sono le Camere Penali, bellezza! Con persone di questa qualità si va avanti con fiducia. Anzi, grazie a tutti Voi iscritti perché ci permettete di credere che siamo una bella Camera Penale. Sergio Genovesi