10-09-2015 20:23:48 Assemblea annuale della Camera penale della Lombardia orientale Si è tenuta oggi l'assemblea annuale della Camera penale della Lombardia Orientale, quest'anno nella sfarzosa cornice dell'Hotel Vittoria di Brescia.La partecipazione degli associati è stata lievemente ostacolata dalla nuova disciplina della sospensione delle attività di udienza: quest'anno per la prima volta la sospensione feriale è terminata il 31 agosto e quindi oggi è giorno di udienza. Molti colleghi quindi sono giunti all'assemblea dopo lo svolgimento delle proprie attività professionali. L'assemblea ed il successivo convegno di studio hanno però visto ampia partecipazione da parte dei colleghi.L'avvocato Eustacchio Porreca, presidente ormai da un anno, ha salutato la presenza del “nostro†Giuseppe Frigo, socio onorario della Camera penale e giudice costituzionale, invitando quest'ultimo ed il nostro precedente presidente, Sergio Genovesi, al tavolo dei relatori. Porreca ha di seguito illustrato con una sintetica ma precisa relazione (che trovate sul sito nella sezione documenti oppure cliccando sul tasto "approfondisci", in calce all'articolo) l'attività della camera penale, esaltando le positività mantenute e raggiunte in quest'ultimo anno di attività , senza tuttavia tacere alcune criticità , sia quelle relative alla dissaffezione di molti alle tematiche a noi care, sia alle difficoltà incontrate nei rapporti con le istituzioni ed ai punti critici che l'Unione sta affrontando dopo la nomina della nuova giunta.La parola è passata poi al tesoriere Marco Messora, che ha illustrato una tranquillizzante situazione patrimoniale della nostra Camera. Il bilancio è stato dunque approvato all'unanimità .Successivamente si è passati alla elezione dei delegati per il congresso di Cagliari. Data la presentazione di numero sufficiente ma non esuberante di candidati l'elezione è fatta per acclamazione.Delegati dunque sono:per Bergamo – Cristina Maccari, Francesca Longhi e Daniela Serughettiper Brescia – Anna Agosta, Stefania Amato, Eustacchio Porreca e Roberta Sabatinoper Cremona - Maria Luisa Crotti, Maria Laura Quaini ed Antonietta Tazzaper Mantova – Marina Alberti e Viviana TorreggianiTerminata questa fase il presidente Porreca ha passato la parola a Sergio Genovesi, che ha illustrato il tema affrontato dalla commissione Zummo, sulla riforma degli statuti delle camere penali territoriali.La commissione “nasce in modo rocambolescoâ€, per formulare proposte da formulare al consiglio che a sua volta aveva una sua propria commissione cui era demandato il problema.La commissione ha convenuto che la premessa fosse l'autonomia (anche organizzativa) delle camere penali territoriali che lo studio dovesse armonizzarsi su tre direttrici: interventi che incidano sulla vita dell'unione direttamente, indirettamente o che solo incidano sulla vita delle camere territoriali.Gli argomenti esaminati dunque hanno riguardato la qualifica di socio e delegato in quanto direttamente influiscono sulla vita dell'unione mentre influiscono indirettamente le norme sulle cariche elettive (elezioni e durata della cariche, il tema che ha creato le maggiori discussioni, infatti negli statuti singoli si trova ogni tipo di disciplina immaginabile); non influente sulla vita dell'unione, ma non meno importante è il tema delle incompatibilità con altre cariche istituzionali, nonché il tema della determinazione dell'ammontare delle quote di iscrizione.Non sono argomenti da poco ed ancor oggi se ne dibatte animatamente.Terminato il tema della commissione statuti Porreca apre il dibattito agli interventi esterni.Prende la parola Gigi Bezzi che illustra gli incontri indetti dal Ministero e denominati Stati Generali del Carcere, che hanno comportato la realizzazione di più tavoli ai quali non sono mai mancati i rappresentanti dell'Osservatorio carcere delle Camere penali. Bezzi quindi sollecita la presentazioni di contributi da parte dei soci.In secondo luogo invita Porreca, quando andrà a Cagliari, a sondare il terreno per capire in che cosa potrà sfociare questa diffusa litigiosità nelle varie anime delle camere penali.Alessandro Magoni interviene prendendo lo spunto dalla relazione del presidente per ampliare il tema della “consapevolezza†del compito di difensore. Compito che il codice deontologico ed altre norme fondamentali elevano a rango di grande importanza. Tra questi compiti c'è anche la difesa di quel valore che il trattato dell'Unione europea considera fondamentale: il valore della dignità umana. Chiede che la Camera penale prenda una decisa e definita posizione in merito al problema che l'emergenza profughi sta ponendo all'attenzione dell'opinione pubblica.Renzo Nardin, che si propone di provocare una crisi delle nostre coscienze, prendendo le mosse dal contenuto della lettera del presidente della sezione Bresciana, Stefania Amato (che trovate nel sito alla sezione documenti) per domandare “chi siamo veramenteâ€. Si riallaccia alla questione posta da Magoni per porre sul tavolo il problema della multiculturalità , che presuppone tre possibili soluzioni: l'integrazione, l'assimilazione oppure l'esclusione o il conflitto; scenario di opzioni nuovo ed inedito. La Camera penale deve fare “cultura†anche ponendo il problema fin da subito, perché “ognuno di noi sarà costretto a risolvere il problema di Antigone, nel conflitto non contro il fratello, ma contro il nemico della cristianità â€.Francesca Longhi, che ha assistito un cittadino marocchino rapito dalla CIA in Pakistan, ed ha illustrato il problema della extraordinary rendition nel quale l'avvocato, da difensore, diventa oggetto dell'indagine ed è soggetto a costanti attività intrusive della propria vita privata e professionale.Stefania Amato interviene sul ventennale della morte di Serafino Famà annunciando che è in cantiere la realizzazione di un evento anche a Brescia, sulla falsariga di altri incontri che si sono svolti quest'anno in Italia, commemorativi della figura di un avvocato che si è sacrificato per la difesa della inviolabilità ed incoercibilità delle proprie scelte professionali.Porreca quindi ha spiegato quale sia "l'aria che si respira" nel consiglio delle camere penali. L'atmosfera è un po' schizofrenica. Da un lato un presidente molto diligente come Migliucci, che mette sempre al corrente il consiglio dell'attività di giunta: non mancano i confronti anche accesi tra persone che tuttavia lealmente si confrontano col lavoro della giunta senza lesinare critiche.Dall'altro lato si respira il dissenso e la polemica che si leggono nei social network che danno l'idea di tutt'altro clima, quasi a dimostrare che si vivano due ambiti diversi e distanti.In quest'ambito si inserisce anche l'interrogativo posto dal presidente della sezione bresciana con una lettera ai soci inviata nei giorni scorsi (scaricabile dalla sezione documenti del sito, area download).Non poteva mancare un breve cenno da parte di Giuseppe Frigo che confessa di soffrire tremendamente di potersi esprimere sulle importanti questioni politiche soltanto attraverso le sentenze della corte costituzionale.“Saluto tutti con un piacere che non potete forse comprendere: io continuo a fare l'avvocato anche nel mestiere che faccio, solo che non ho un cliente. I primi tempi sono stato ascoltato, se non come un marziano, come un soggetto che viene a scompaginare le carte. Però una cosa posso promettere: con Stefania Amato realizzeremo per voi la partecipazione ad un'udienza pubblica della corte costituzionale nei prossimi mesi".Dopo l'assemblea prende posto al tavolo il prof. Alessandro Melchionda il quale, con la chiarezza che lo già ha reso apprezzato relatore in altri convegni organizzati dalla camera penale, ha descritto il nuovo reato di autoriciclaggio, illustrandone i punti più rilevanti e preconizzando i nodi problematici che presto la giurisprudenza dovrà affrontare (nella foto, la fase finale della relazione del prof. Melchionda). Al termine il pranzo sulla terrazza dell'Hotel Vittoria, sotto un cielo terso ed azzurro che ha reso il pranzo, già apprezzabile di per sé per le pietanze e la piacevole compagnia, maggiormente gradito. Approfondisci