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05-10-2015 14:51:11 Tavola rotonda: Dalla ragion di Stato allo Stato di diritto

Si è tenuta sabato 17 ottobre a Cremona, nella sala Maffei della Camera di Commercio, la tavola rotonda dal titolo “Dalla Ragion di Stato allo Stato di Diritto - La difesa dei principi fondamentali: avvocati, giudici e politici a confronto".
Dopo i saluti di Alessio Romanelli, presidente della sezione di Cremona e Crema segue l’intervento introduttivo di Eustacchio Porreca, presidente della Camera penale della Lombardia orientale, il quale, parlando di difesa dei principi fondamentali dello stato garantista, non può evitare il richiamo ai due problemi più vivi e scottanti di questi giorni: i “processi a distanza” e l’eccessivo ricorso alle intercettazioni. Se un dialogo tra le parti del processo è necessario su questi temi, non si può prescindere da un punto di partenza comune, che è la Carta Costituzionale.
A seguire i saluti di Sergio Ravelli, presidente dell'Associazione radicale di Cremona, associazione che, con la camera penale, ha co-patrocinato l’incontro.

Passa dunque la parola a Vittoriano Zanolli, direttore del quotidiano La Provincia, moderatore della tavola rotonda cui partecipano Guido SALVINI, giudice del Tribunale di Milano, Valerio SPIGARELLI, avvocato, già presidente UCPI e Maurizio TURCO, tesoriere del Partito radicale transnazionale, già deputato.

E’ difficile esporre in poche righe il resoconto di un incontro così denso di contenuti: basti dire che il moderatore ha sapientemente condotto i relatori lungo un percorso che ha permesso di esporre quasi tutti i punti cruciali e i nodi irrisolti che assillano ogni operatore del diritto in questi giorni.
Così si è parlato del processo a distanza cui gli imputati nel processo “Mafia Capitale” saranno costretti nei prossimi giorni, un processo che, per un presunto (e pretestuoso) pericolo di fuga, gli imputati potranno seguire in teleconferenza dai luoghi di detenzione sparsi per lo stivale. Il giudice Salvini si è detto contrario a questo tipo di gestione dell’udienza, perché il processo non deve celebrarsi senza che l’accusato possa presentare ad ogni suo singolo momento. Spigarelli ha ben illustrato i termini del problema, ma soprattutto ha paventato il rischio che un processo con l’imputato detenuto “distante” dall’aula diventi la regola.
Dal processo a distanza al 41bis, alla separazione delle carriere, che a dire il vero è una questione più complessa di quello che sembra, e prescinde in verità dal semplice divieto di cambiare funzione tra magistratura giudicante e requirente ma dovrebbe anzi, e più efficacemente, iniziare dalla creazione di due vere e proprie entità autonome, con due diversi “CSM” per evitare condizionamenti tra gli uni e gli altri.
Da questo alla responsabilità civile dei giudici ed al falso problema delle ferie limitate dei magistrati.
Il tutto per arrivare al nocciolo della questione: una magistratura sempre più invasiva del potere normativo ed una politica ormai incapace di gestire la propria funzione di organo legislativo. Illuminante l’esempio di Spigarelli, che in poche battute ha delineato le storture e le sperequazioni del disegno di legge sull’omicidio stradale. Una legge che il parlamento si impegna a promulgare mentre il Governo si dimentica di esercitare le deleghe sulla riforma della detenzione domiciliare (delega scaduta) e sulla depenalizzazione (delega che sta per scadere). Il tutto posponendo anche i lavori sul reato di tortura (per non parlare della debolezza dell’impianto normativo già denunziato sul punto).
In conclusione: una tavola rotonda interessante, senza un minuto di pausa, con interventi serrati e profondi, una fotografia allarmante della situazione che stiamo vivendo in questi giorni.
Complimenti alla Camera penale di Cremona e Crema ed all’associazione radicale di Cremona, per aver portato in evidenza questi argomenti.
Ed un grazie a RadioRadicale, che ha registrato l’intero incontro per renderlo disponibile a chiunque vorrà ascoltare questi interessanti interventi. clicca su questo link per aprire la pagina di radioradicale